Villa del Rosario

Casa di Cura Privata

Via Flaminia, 499 - 00191 Roma

Tel. 06 330101

Terapie Cardiologia e Cardiochirurgia

Ablazione transcatetere

Rappresenta il passo successivo allo studio elettrofisiologico. Individuata l’area responsabile dell’aritmia, con un apposito catetere (ablatore) viene erogata corrente a radiofrequenza distruggendo le cellule anomale

TAC Coronarie

Lo studio tridimensionale non invasivo delle coronarie permette la valutazione del paziente con sintomi per definire la presenza di malattia coronarica, evitando, almeno nella fase diagnostica, il ricorso a tecniche invasive quali la coronarografia. Rappresenta quindi un utile test di screening per la cardiopatia ischemica.

Impianto di pacemaker (PM)

Il PM è composto da un generatore d’impulsi, alimentato a batteria, alloggiato in una tasca sottocutanea e collegato al cuore attraverso 1 o 2 fili elettrici chiamati elettrocateteri, posizionati attraverso il sistema venoso. Il PM permette di:

  • Correggere o prevenire i disturbi (svenimenti, vertigini, astenia, dispnea) dovuti ad un patologico rallentamento della frequenza del cuore.
  • Ridurre i rischi correlati all’utilizzo di alcuni farmaci necessari per altre patologie (tachicardie, angina, ecc) ma che possono provocare un rallentamento della conduzione della corrente elettrica del cuore con un rischio elevato di bradicardia o blocco atrio-vetricolare.

L’intervento, effettuato in anestesia locale e della durata compresa tra i 30 e 90 minuti, inizia con una incisione cutanea di circa 4 – 6 cm, sotto la clavicola dove viene preparato uno spazio (“tasca”) sotto la pelle per l’alloggiamento del dispositivo. Dalla incisione praticata vengono inseriti, attraverso una o più vene, gli elettrocateteri, che sotto il controllo radiologico sono posizionati all’interno del cuore. Successivamente, vengono eseguite alcune misure elettriche che confermano il buon posizionamento degli elettrocateteri, i quali vengono poi collegati allo stimolatore; infine si procede alla sutura della ferita chirurgica.

Impianto di defibrillatore (AICD)

Il defibrillatore impiantabile è un dispositivo simile al PM (di dimensioni lievemente aumentate) che oltre a svolgere le funzioni del pacemaker è in grado di inviare impulsi elettrici al cuore, allo scopo di defibrillare o “cardiovertire” il cuore, interrompendo aritmie potenzialmente letali. L’ICD infatti è in grado di riconoscere le aritmie ventricolari gravi che possono essere causa di morte improvvisa e di trattarle con:

  • shock elettrico ad alta energia, utilizzato generalmente per interrompere aritmie più rapide e/o irregolari (p. es in caso di arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare), percepito come una scossa elettrica interna;
  • breve stimolazione cardiaca, in grado di interrompere, in maniera del tutto asintomatica, tachicardie meno rapide e regolari.

I pazienti candidati all’impianto di ICD sono coloro affetti da:

  • Recente arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare sostenuta.
  • Cardiopatia ischemica (pregresso infarto) con disfunzione ventricolare sinistra
  • Cardiopatia non ischemica con severa disfunzione ventricolare sinistra.
  • Cardiomiopatia con potenziale rischio di arresto cardiaco/morte improvvisa.

L’impianto dell’ICD si esegue con la medesima tecnica usata per il PM.

Impianto di dispositivo per terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT)

Si tratta di un dispositivo di dimensioni simili al defibrillatore, potendo assolvere le funzioni di defibrillatore oltre che di resincronizzatore dell’attività cardiaca. Si basa sull’impiago di tre elettrocateteri (2 in caso di fibrillazione atriale permanente): uno che va posizionato in atrio destro, un altro in ventricolo destro e l’ultimo, a ritroso lungo il corso di una vena detta seno coronarico, sulla superficie epicardica del ventricolo sinistro. La giusta temporizzazione degli impulsi elettrici permette un miglioramento dello scompenso cardiaco.

I pazienti candidati all’impianto di tale PMK sono coloro affetti da:

  • Cardiopatia ischemica (pregresso infarto) con disfunzione ventricolare sinistra
  • Cardiopatia non ischemica con severa disfunzione ventricolare sinistra.

L’impianto dell’ICD si esegue con la medesima tecnica usata per il PMK.

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Villa del Rosario

La Casa di Cura Villa del Rosario è stata costruita intorno agli anni sessanta per desiderio della Superiora Generale, Madre Marta Mazziotti, della Congregazione delle Suore dell'Apostolato Cattolico (Pallottine). continua